CINEMA RONDINELLA







 

una iniziativa promossa da UniAbita
in collaborazione con Cinema Rondinella
sezioni Cai di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni

Biglietto intero: 7,50 euro
Biglietto ridotto: 6,00 euro



FIORE MIO
di Paolo Cognetti, Italia, 2024, 1h20.


Questo non è un film su come salvare le montagne. Questo è un film su come le montagne potrebbero salvare noi.
Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno.
Quando nell’estate del 2022 l’Italia viene prosciugata dalla siccità, Paolo Cognetti assiste per la prima volta all’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, piccolo borgo posto a 1700 metri di quota che sovrasta la vallata di Brusson. Questo avvenimento lo sconvolge profondamente, tanto da far nascere in lui l’idea di voler raccontare la bellezza delle sue montagne, dei paesaggi e dei ghiacciai ormai destinati a sparire o cambiare per sempre a causa del cambiamento climatico. Cognetti racconta così la sua montagna sulla falsariga de “Le 36 vedute del monte Fuji” di Hokusai, un’opera in cui l’artista giapponese ritrasse il Fuji cambiando continuamente i punti di vista e raccontando la vita che scorre a vari livelli: sui suoi fianchi, nelle valli sottostanti, sulla vetta ma anche nelle città più vicine da dove ancora è visibile, lontano, oltre la nebbia dell’inquinamento, il profilo maestoso della montagna.
Nel suo viaggio sul Monte Rosa Cognetti non è solo. Con lui ci sono il direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set delle Le otto montagne e che firma anche la fotografia di Fiore Mio, e le persone incontrate durante questo viaggio. Come l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in val d'Ayas, di cui conosce ogni luogo e custodisce la memoria. Ci sono Arturo Squinobal, una vita dedicata alle montagne e un volto che ne ricorda le tracce, e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia e che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi. E ancora ci sono Corinne e Mia, donne dei rifugi che accolgono i viandanti con il sorriso caloroso e rilassato di chi ama ciò che fa. C’è il silenzioso eppure tagliente Sete, sherpa d'alta quota che ha scalato tre Ottomila, Everest, Manaslu e Daulaghiri, e si divide tra Italia e Nepal: lavora qui d'estate e d'inverno, mentre in autunno e in primavera fa la guida per i trekking in Himalaya, dove ha moglie e figli. E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate.
A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone, “Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario.





UN PASTEUR
di Louis Hanquet, Francia, 2024, 1h11.

In collaborazione con Trento Film Festival 365

Versione restaurata in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Félix, un giovane pastore malinconico e riservato, con duce una vita sospesa, fuori dal tempo. Vive da solo e lavora con il padre per allevare il gregge di famiglia. Dall’autunno alla primavera si prende cura dei suoi ani mali, li nutre e li custodisce nelle fitte foreste di lecci delle prealpi francesi. In estate, lascia il padre e per corre più di duecento chilometri a piedi per condurre la mandria ai pascoli di montagna, fino alla valle dell’Ubaye, nelle Alpi dell’Alta Provenza. Lì, per lunghi mesi, lontano da tutto e da tutti, vive in un mondo fatto di rocce, inaccessibile, dove si aggira un essere invisibile: il lupo. Contro le convenzioni e la consuetudine del mondo contemporaneo, Félix ha scelto una professione che lo isola e lo tiene lontano dal mondo.
Genziana d’oro Trento Film Festival 2024
“Il regista cattura diversi momenti nella vita di Felix, circondato dai suoi animali, siano essi cani o pecore, di cui sa prendersi cura in maniera sensibile e attenta. Nella visione d’insieme che ci offre, Un pasteur ci richiama al rispetto e all’umiltà di fronte a una comunità composta da animali, uomini e natura





THE GREAT WHITE WHALE
di Michael Dillon, Australia, 2023, 1h44.

In collaborazione con Trento Film Festival 365

Versione restaurata in lingua originale con sottotitoli in italiano.

In mezzo all’Oceano Antartico, a metà strada tra l’Australia e l’Africa, un vulcano innevato, alto 2.745 metri, sorge dal mare come una Grande Balena Bianca. Per cinque volte la montagna ha tentato di uccidere il grup po che per primo ha provato a scalarla. Eppure, ancora una volta levano l’ancora, navigando nelle acque più insidiose al mondo, questa volta con il leggendario Bill Tilman come capitano. Questa è la storia straordinaria di entrambe le spedizioni, raccontata da chi le ha vissute; uno di loro canta le gesta di questi impavidi avventurieri, per dare giustizia a questo viaggio epico.
Genziana d’oro Città di Bolzano Trento Film Festival 2024 Miglior film di esplorazione o avventura
“Per il coraggio, l’intraprendenza della troupe, il clima di cameratismo che traspare dai racconti dei protagonisti e l’uso sapiente degli archivi. The Great White Whale non è solo il primo tentativo riuscito di scalare la vetta del Big Ben. È anche il valore metaforico di un orizzonte lontano da percorrere collettivamente, facendo tesoro delle esperienze di chi ci ha preceduto nelle stesse sfide. Ci ricorda che non c’è niente di più rischioso del non fare nulla e che quello che rimpiangeremo quando sa remo troppo stanchi e vecchi sono le possibilità non colte.”




 
 
 
 
 
 
 
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