Nel presentare la nuova edizione della rassegna L’Occhio delle Donne, appuntamento ormai storico del mese di marzo organizzato dall’Associazione Lucrezia Marinelli e dal Cinema Rondinella e da sempre supportata dal Comune di Sesto San Giovanni, risultano opportune alcune considerazioni sulla cinematografia delle registe che da sempre sosteniamo.
É evidente, in questi anni, che il lavoro delle registe ha ampliato, approfondito e a volte rivoluzionato, arricchendo con il loro sguardo e la loro sensibilità, temi e soggetti della narrazione cinematografica.
Come è altrettanto evidente che alcuni dei loro film, nelle ultime stagioni, sono divenuti grandi successi di pubblico e di botteghino scalando le classifiche e superando ogni aspettativa anche di chi li aveva finanziati e promossi.
Nell'edizione 2024 della rassegna abbiamo voluto dare spazio, a fianco di nomi più noti, alle registe esordienti con la loro carica di novità e di premi raccolti nei vari festival, e a registe già affermate ma poco conosciute al pubblico che si confrontano con l’urgente e dura attualità.
I temi spaziano dal mondo magico e surreale di Alice Rohrwacher alle inquietudini preadolescenziali sulla propria identità sessuale, dalle riflessioni ironiche e a volte nostalgiche sulle relazioni d’amore alle più scottanti questioni che la realtà di questi ultimi anni ci pone di fronte. (Associazione Lucrezia Marinellli)

Ognuno insegue la sua chimera, senza mai riuscire ad afferrarla… Di ritorno in una piccola città sul mar Tirreno, Arthur ritrova la sua sciagurata banda di tombaroli. Arthur ha un dono: sente il vuoto, il vuoto della terra nella quale si trovano le vestigia di un mondo passato. Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina. In un viaggio avventuroso tra vivi e morti, tra boschi e città, tra feste e solitudini, si svolgono i destini intrecciati di questi personaggi, tutti alla ricerca della “Chimera”.

Cocò (Sofia Otero, Orso d'argento a Berlino 2023) ha otto anni, si sente fuori posto e non capisce perché. Non si riconosce nel suo nome di battesimo, Aitor, né nello sguardo e nelle aspettative di chi ha intorno. Nel corso di un’estate nella campagna basca a casa della nonna - tra le gite al fiume, l’apicoltura e i saggi consigli di sua zia Lourdes - Cocò riuscirà forse finalmente ad affrontare i propri dubbi e le proprie paure, trovare la sua vera identità e decidere così qual è il suo nome.

Sidonie Perceval, un’affermata scrittrice francese, ha rinunciato a scrivere dopo la perdita del marito. Invitata in Giappone per promuovere la riedizione del suo primo libro, viene accolta dal suo editore locale che la porta a Kyoto, la città dei santuari e dei templi. Mentre viaggiano insieme in Giappone tra i ciliegi in fiore, lei si apre lentamente a lui. Ma il fantasma del marito la segue: Sidonie dovrà imparare a lasciare andare il passato per riuscire ad amare di nuovo.

È il racconto della costruzione del muro di 180 Km al confine tra Polonia e Bielorussia per respingere i migranti in cerca di asilo. Mur fa, in maniera documentaristica e attraverso l’immediatezza della realtà quotidiana, quello che Green Border di Agnieszka Holland mostra utilizzando la drammaturgia, ovvero raccontare le conseguenze disumane di una politica intollerante sui migranti che cercano di attraversare il confine tra Polonia e Bielorussia.

In questo potente lungometraggio la regista Agnieszka Holland racconta di una guerra sommersa, quella al “confine verde” tra la Bielorussia e la Polonia dove i rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa cercano di raggiungere l’Unione Europea. Un film necessario e urgente che difficilmente si potrà dimenticare.

L’esordio di Celine Song, drammaturga di origini coreane, è una riflessione sul relativismo dell’amore e su come esso sia condizionato dal caso e dal destino. Il titolo si può leggere in due sensi – vite passate, il passato vive – e mostra la stretta relazione e la reciproca influenza tra il passato e il presente. È il vissuto di Nora e di Hae Sung nell’arco di vent’anni.